L’odontoiatria conservativa è una branca che si occupa della cura dei denti cariati, delle procedure per la eliminazione della carie e di quelle relative alla chiusura delle cavità risultanti dall’eliminazione dello smalto e della dentina cariata, tramite l’utilizzo di appositi materiali. Le carie possono essere superficiali o profonde. Nel primo caso ci si limita ad asportare parte della dentina e dello smalto interessati dalla carie, otturando il dente con materiali compositi. L’uso delle amalgame d’argento nel nostro Poliambulatorio è stato sostituito ormai dai materiali compositi che per le loro caratteristiche adesive permettono una preparazione della cavità meno ampia, di minima invasività, con la rimozione del solo tessuto cariato e la sua sostituzione con un materiale da restauro.
Per una diagnosi precoce di carie ci avvaliamo dell’utilizzo del sistema Diagnodent di Kavo. I metodi di individuazione convenzionali non sono sufficientemente affidabili in caso di carie nascosta. Perfino negli adulti è presente soprattutto carie prossimale e secondaria, a condizione che venga individuata, perché la diagnosi visiva è estremamente difficile in questo caso. Nei due terzi di tutti i casi la carie nascosta sfugge ai metodi di analisi classici. Il raggio laser della sonda KaVo DIAGNOdent è sicuramente più preciso dell’esame classico con lo spicillo perché viene assegnato un valore numerico che è anche più comprensibile da parte del paziente.
In associazione al Kavo diagnodent utilizziamo in alcuni casi microinvasivi anche il RondoFlex. Un metodo delicato ma efficace: una quantità definita di particelle di polvere viene sollecitata ad elevata velocità in una corrente d’aria (20 m/sec). Quando queste particelle entrano in contatto con la superficie da trattare, la sostanza dentale viene rimossa per effetto dell’energia cinetica.Per questo si ottiene un lavoro “pulito”, di sicura efficacia e soprattutto circoscritto alla zona da trattare per garantire la protezione della sostanza sana del dente. Trattamento delicato, senza trapano, senza iniezione, senza rumore, senza vibrazioni e senza sgradevole sensazione in bocca. Un’esperienza che non traumatizza il paziente sensibile, soprattutto i bambini e i giovani.
In odontoiatria l’isolamento del campo operatorio viene effettuato tramite la diga di gomma, uno strumento indispensabile, soprattutto se si utilizzano tecniche adesive che tollerano ben poco la presenza della saliva. La Diga è un sottile foglio di gomma sul quale vengono fatti dei fori, attraverso i quali vengono fatti passare i denti da trattare; il foglio viene stabilizzato da uno uncino ed eventualmente da legature con del filo interdentale. Al di fuori del cavo orale, la diga è sostenuta da un arco metallico.
I Vantaggi sono molteplici:
Assenza di umidità
Accesso facilitato
Migliore visibilità
Il paziente non può ingerire sostanze tossiche o corpi estranei
Comfort sia per l’operatore che per il paziente
Protezione dei tessuti molli da traumi e da sostanze irritanti.
Le otturazioni vengono classificate secondo Black:
I classe: cavità situata a livello delle depressioni anatomiche dei denti; interessa cioè i solchi nella superficie occlusale di premolari e molari, i forami a livello vestibolare o linguale dei molari e le fossette di incisivi e canini.
II classe: cavità della superficie interprossimale di premolari e molari.
III classe: cavità della superficie interprossimale di incisivi e canini, senza interessamento dell’angolo incisale.
IV classe: cavità della superficie interprossimale di incisivi e canini, con interessamento dell’angolo incisale.
V classe: cavità del terzo gengivale delle superfici vestibolari e linguali di tutti i denti.
Le otturazioni possono essere effettuate con tecnica diretta o indiretta ( Intarsi ). Se una cavità è troppo estesa è preferibile preparare la cavità, prendere l’impronta e preparare un intarsio che verrà poi cementato. Questo perché i materiali fotopolimerizzabili nella fase di indurimento subiscono una contrazione da polimerizzazione. Più materiale è necessario e più aumenta la forza, che può arrivare a rompere le pareti del dente.